Origini della lauda

a-lauda - allodola - Uccello degli Alaudidi (Alauda arvensis), pop. detto anche lodola,  con ali lunghe, coda corta, dito posteriore lunghissimo; di color fulvo o  rossiccio, s'alza in volo dal suolo verticalmente, trillando, e volando  non si posa mai sugli alberi. -etim- dal latino alaudula, diminutivo di alauda.

Il XIII secolo fu un'epoca di grande fervore religioso. Numerose persone, desiderose di vivere più intensamente il rapporto con Dio, diedero vita nel centro Italia a delle confraternite, dette appunto dei laudesi, quali i Disciplinati, i Flagellanti, i Battuti e molte altre. La forma di culto si esprimeva attraverso la penitenza, la preghiera collettiva e il canto.

Non si può parlare di quest'epoca senza pensare alla predicazione di S. Francesco. É per questo che il titolo di questa pagina parte con la definizione e l'etimologia dell'allodola, uccello il cui nome richiama direttamente il termine lauda, ma che appartiene anche alla sensibilità della predicazione francescana. É proprio Francesco, con il suo Cantico di Frate Sole, che ci ha donato forse il primo esempio di una composizione religiosa in volgare, la lingua di tutto il popolo. Il vento di rinnovamente spirituale predicato da Francesco e dagli altri ordini mendicanti hanno senz'altro inciso profondamente nell'esperienza dei laudesi, e la raccolta del laudario di Cortona ne è una splendida espressione.

laudar vollio per amore

Laudar vollio per amore lo primer frate minore.

San Francesco, amor dilecto,
Cristo t'à nel suo cospecto
perhò ke fosti ben perfecto
e suo diricto servitore

Sia laudato San Francesco,
quelli c’aparve en crocefixo
como redemptore.

A Cristo fo configurato,
delle piaghe fo signato,
emperciò k’avea portato
scripto in core lo suo amore.