Il linguaggio musicale della lauda

Come anticipato la musica delle laudi è monodica, scritta sul tetragramma gregoriano, utilizzanto i principali segni neumatici. Con una tale notazione conosciamo con precisione l'altezza delle note, ma non abbiamo indicazionì riguardo ai tempi e all'eventuale presenza di strumenti per accompagnare il canto.

In realtà esistono diversi studi filologici a partire dal XIX secolo che, semplificando, attribuiscono ad esempio ai primi quattro neumi: virga, punto, rombo, rombo caudato, valori di lunga, breve, semibreve e minima.

Non volendo assolutamente misurarsi con discorsi di questo tipo, è forse più interessante osservare come, tanto nel canto gregoriano, quanto nelle laudi, c'è uno strettissimo legame tra musica e testo, con prevalenza di quest'ultimo. Il ritmo è dettato quindi più che da una misura, dalla sillabazione del testo; sono i versi che fanno respirare la melodia, suggerendo ritmo e colori. A pensarci bene, queste melodie semplici, spontanee, ricche di invenzioni senza vocalismi o melismi fini a se stessi sono il primo esempio dello stile italiano, basato sull'unità poetica-musicale, che troverà incredibile sviluppo nei secoli a venire.

Le melodie della laudi riflettono i carateri dei protagonisti delle liriche, si canta di santi che non sono uomini perfetti, ma creature che vivono tutti i sentimenti, gioia, amore, dolore, sofferenza, tese però alla piena adesione a Cristo. Anche la figura più alta di tutte, la Vergine Maria, esprime gli stessi stati d'animo: è al tempo stesso Madre del Salvatore e vergine, regina e pulçella amorosa, il Figlio ricorda alla Madre l'inevitabilità della Passione via per la salvezza e la Madre esorta il Figlio a seguire la volontà del Padre. Sono musica e parole vive, fatte di rigore e fantasia, dove la fede abita nel cuore e nella vita dell'uomo.

Da questa prospettiva si ricava senz'altro una chiave interpretativa per noi uomini di oggi. Lasciando spazio agli studiosi per sviscerare tuttti i meccanismi e i richiami presenti tra i neumi, a noi interessa maggiormente entrare in sintonia con questo spirito, fatto di servizio alla parola, di leggerezza, di unione profonda tra il nostro essere e la musica, attenti a non banalizzare ogni singolo respiro di questa eco sonora. Significa unirci al qôl demamah daqqah - voce sottile di silenzio - la voce di Dio nella Bibbia.

Regina sovrana
Regina sovrana de gram pïetade,
en te, dolçe madre, agiam reposança!

Stella chiarita, col grande splendore
gente smarita traheste d’errore;
reggi la via, sì ch’a tutte l’ore
reservïam leança!

O sole lucente, o aulita rosa,
a tutta gente se’ madre pietosa;
non è perdente ki en te se reposa,
ma sta a gran baldança!

Giardin ornato de fresca verdura,
fosti serrato de forte clausura:
tuo fructo nato non pose natura
ma grande sperança.

Alta raina de sole amantata,
corona fina de stelle t’è data;
gratia divina t’à facta amata,

ké t’à ‘m venerança.