I Modi gregoriani

Il canto gregoriano è organizzato secondo otto schemi melodici, chiamati modi (octoechos), che durante il rinascimento diventeranno la base delle attuali scale maggiori e minori. Ogni melodia è quindi legata legata ad un modo.

Ogni modo presenta una propria nota dominante detta Repercussa (la nota sulla quale maggiormente insisterà la melodia), una propria estensione (quale intervallo di note potrà sfruttare la melodia) e una propria finale chiamata appunto Finalis (la nota sulla quale terminerà il brano).

I modi sono ulteriormente divisi quattro categorie, ciascuna delle quali presenta un modo autentico ed uno plagale (più grave di quattro note rispetto al proprio modo autentico), accomunati dalla stessa estensione e nota finale. Le categorie sono: Protus, Deuterus, Tritus, Tetrardus. I singoli modi vengono riconosciuti grazie ad un numero romano (pari per gli autentici e dispari per i plagali).

Per individuare i modi si trova a volte anche la teminologia greca: Dorico, Frigio, Lidio e Misolidio per riferirsi ai modi autentici I, III, V, e VII rispettivamente. Per i modi plagali si aggiunge il prefisso ipo al nome del relativo modo autentico, quindi : il II diventa il modo Ipo-Dorico, il IV modo l'Ipo-Frigio, il VI Ipo-Lidio e l'VIII ipo-Misolidio.

 

Modo Categoria Tipo Estensione Repercussa Finalis
I Protus Autentico RE-RE LA RE
II Protus Plagale LA-LA FA RE
III Deuterus Autentico MI-MI DO (SI) MI
IV Deuterus Plagale SI-SI LA MI
V Tritus Autentico FA-FA DO FA
VI Tritus Plagale DO-DO LA FA
VII Tetrardus Autentico SOL-SOL RE SOL
VIII Tetrardus Plagale RE-RE DO SOL

 

Gli otto modi gregoriali sul rigo. La lettera F indica le note finali, la D le dominanti

Secondo molti studiosi, ad ogni modo si possono associare dei sentimenti: nonostante le più varie interpretazioni, generalmente si concorda sullo schema proposto da Guido d'Arezzo:

 

"Il primo è grave, il secondo triste, il terzo mistico, il quarto armonioso, il quinto allegro, il sesto devoto, il settimo angelico e l'ottavo perfetto."

Guido d'Arezzo

 

 


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