Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero.
Papa Paolo VI, Populorum progressio

«[...] era un mestiere come tutti i mestieri, fatto di malizie grosse e piccole, inventate da chissà quale operaio nei tempi dei tempi, che a dirle tutte ci andrebbe un libro, e è un libro che non lo scriverà mai nessuno e in fondo è un peccato.

Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.»

[Primo Levi, La chiave a stella ]

fotografie della metallurgia del bronzo e dell'ottone

 
C'è poco da aggiungere a queste parole. Amare il proprio lavoro può sembrare un'affermazione forte e anacronistica, tuttavia la trovo corretta e liberante. Ognuno di noi è chiamato a spendere la sua vita nell'ambiente in cui si trova e nei confini dell'orizzonte che gli è concesso. Questo vale per tutto: l'impegno civile, l'amicizia, la professione. La mia professione è la metallurgia, che può sembrare, anzi è molto arida rispetto ad altri miei interessi, tuttavia la esercito con passione, curando l'aspetto tecnico e umano che mi compete, sforzandomi di interpretare con intelligenza e libertà il mio ruolo.

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© realdo uberti