Il legno di risonanza

In Italia sono almeno quattro le foreste che producono il “legno di risonanza”: La Magnifica Comunità di Fiemme, i boschi di Paneveggio, del Tarvisio e di Latemar.

Per legno di risonanza si intende l’abete rosso utilizzato per le tavole armoniche degli strumenti, in una varietà particolare, la "Picea Excelsa", detta anche "Abete di risonanza", "Abete fagierino", "abete che canta", "noseler" o impropriamente "Abete Maschio" (impropriamente perchè la picea è una pianta monoica). Per preparare le tavole utilizzate in liuteria, il legno deve seguire un percorso preciso e attento. Ogni abete di risonanza deve essere tagliato durante il suo riposo vegetativo, perchè in questo periodo la pianta ha trasformato gli zuccheri in amidi, garantendo alle tavole una maggiore resistenza a muffe e afidi, con una migliore e più stabile conservazione durante il periodo di stagionatura.

Qual è la caratteristica peculiare dell’abete di risonanza, che lo rende così adatto alla costruzione degli strumenti musicali? Il suono si propaga attraverso fenomeni ondulatori, tutto ciò che sentiamo non è altro che una vibrazione dell'aria (compressione e decompressione ciclica), che raggiunge il nostro timpano. Il nome picea deriva da "pics" che significa resina.Questa pianta presenta al suo interno dei microscopici canali resiniferi che corrono lungo tutta la sua lunghezza. Tutti questi piccoli canali dove scorre la resina, una volta tagliata la pianta, nel tempo rimangono cavi e formano una sorta di micro canne d'organo, dove l’aria ha modo di vibrare. La stagionatura naturale è fondamentale per esaltare questa caratteristica, in quanto solo il riposo senza riscaldamenti artificiali permette negli anni alla resina di micro cristallizzare, distribuendosi nelle pareti di questi micro canuli, esaltando ulteriormente la caratteristica di trasmettibilità delle onde sonore

Per avere una pianta pronta per la liuteria occorre aspettare almeno 150-200 anni, in modo che il tronco abbia un diametro di almeno 60 cm. Occorre infatti ricordare che questa essenza cresce ad una quota di circa 1300-1400 metri, con un accrescimento lento e regolare. Il tronco, per essere utilizzato deve poi presentare una fibra diritta e regolare, non avere torsioni longitudinali sul tronco, non avere nodi o sacche di resina particolarmente evidenti. Per ultimo le tavole sono ricavate attraverso un taglio particolare dei tronchi, tipico della liuteria (utilizzato quindi anche per tutte le altre essenze), detto “di quarto”. Il tronco infatti viene tagliato in spicchi e non direttamente in tavole, per avere gli anelli di accrescimento perpendicolari al taglio stesso. Questa lavorazione garantisce una maggiore stabilità alla tavola evitando che si incurvi, e caratteristiche più omogenee in tutta la larghezza.

Dopo tutte queste considerazioni, quando prendo in mano una tavoletta di abete per iniziare la costruzione di una tavola armonica, mi sforzo di lavorarla con devozione, rispettando il legno che è nelle mie mani, ricordandomi di un motto che un liutaio inserì sotto la tavola armonica di un clavicembalo:

"Indocta manus noli me tangere"


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© realdo uberti